L'antispocchia by Scaparro Fulvio

L'antispocchia by Scaparro Fulvio

autore:Scaparro Fulvio [Scaparro, Fulvio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2015-02-26T16:00:00+00:00


Il ritocchino

Mi meraviglio delle vostre perplessità sul tempo che riesco a trovare per occuparmi delle bazzecole descritte in questo libro.

In primo luogo, se le chiamate “bazzecole” sono andati a vuoto tutti i miei sforzi per farvi capire che una piccola seccatura non è cosa da poco. Di per sé è trascurabile e insignificante ma l’accumulo di tanti fastidi, noie e disturbi quotidiani fa sì che la bazzecola assurga a dignità di dolore del terzo tipo.

Quanto alle insinuazioni sul mio tempo libero, le respingo con sdegno. Io non provengo da famiglia facoltosa anche se fino all’inizio del Novecento pare che i miei se la passassero piuttosto bene. Fin dalla più tenera età mi sono trovato in una condizione di spirito del tutto favorevole alla ricerca che come è noto è stimolata dai vuoti, dalle assenze. Lacan la chiamerebbe manque, mia madre che in queste cose andava per le spicce la chiamava mancanza di soldi e non ci trovava niente di positivo, sia dal punto di vista materiale che da quello spirituale. La natura benigna e un paio di avi maestri nell’arte di dilapidare le proprie fortune, hanno provveduto affinché io mancassi di mezzi all’altezza dei miei modi e delle mie aspirazioni signorili e fossi molto presto avviato alla ricerca di un lavoro in grado di lasciarmi qualche sacro spazio di libertà.

Mi guardo bene dall’affliggervi con la descrizione del lavoro con cui mi guadagno da vivere. Mi limito a dirvi che mi occupo dei dolori del primo e del secondo tipo. Vi basti sapere che sono psicoterapeuta, in altre parole un movimentatore dei sensi di colpa che appesantiscono e intristiscono la vita dei miei pazienti. Questo fa sì che io porti sulle spalle una variante della cosiddetta maledizione dell’attor comico, come mi ha spiegato il mio amato fratello, grande uomo di teatro.

Il comico professionista incontra gravi difficoltà a essere preso sul serio anche quando soffre in prima persona per le avversità della vita. Per accettarlo nella sua dimensione quotidiana, lontana dalle luci del set e del palcoscenico, occorre sollevargli la maschera comica che in anni di carriera lo hanno reso tanto popolare da fondersi con il suo volto. Al contrario, nel mio mestiere ci si attende un atteggiamento compunto, professionale, un’espressione che trasmette e sollecita gravi e profondi pensieri. Quando non mi presento in questo modo, avverto talvolta una certa delusione negli interlocutori.

Proprio per evitare di trasmettere un’immagine di me che mi rappresenta solo in parte, sento il bisogno di occuparmi di bazzecole come quella che segue.



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